
Così inizia il suo racconto il pescatore che ho incontrato in un giorno di luglio 2021 nei pressi del porto di Scardovari a Porto Tolle.
Ho iniziato a pescare a tredici anni. Il prossimo anno, in agosto, faccio tombola, ne compirò 90 di anni. Sono della classe 1932 e ancora oggi continuo questa attività che fino a pochi anni fa ho esercitato a livello professionale. La pesca ce l’ho nel sangue, è dentro di me.
Con questa mia professione sono riuscito a garantire una casa e un reddito alla mia famiglia composta da mia moglie e quattro figli. Diversamente dal presente, in passato si riusciva a pescare molto più pesce e si poteva ricavare un buon reddito. Un tempo nelle nostre acque, ad esempio, in una battuta di pesca riuscivi a catturare molti chilogrammi di anguille, anche di grandi dimensioni, mentre ora se ne catturi qualche esemplare sei fortunato.
Una domanda: ma Lei, nel corso della sua professione di pescatore, ha praticato la pesca in mare?
La risposta mi ha sorpreso.
In mare? In mare a pescare sarò uscito solo tre volte e in una di queste uscite ho anche avuto paura. Dopo quelle esperienze iniziali non sono più uscito in mare a pescare.
Io esercito la pesca in acque interne, lungo i rami del Po oppure all’interno della Sacca degli Scardovari o della Sacca del Canarin.