Il buon pastore e la pecora smarrita

Per il buon pastore nessuna pecora può andare perduta perché ogni pecora è importante

Nessuna distanza tiene lontano il buon pastore dalla pecora smarrita

Altri, magari soffermandosi a guardare l’estensione del gregge, potrebbero pensare diversamente 

Non ci sono pecore perdute ma solo pecore che vanno ritrovate

Il buon pastore accompagna al suo gregge la pecora smarrita per riprendere assieme il cammino

(Le foto pubblicate in questo post sono state scattate da Maurizio Romio in località Costabissara in data 04-05/02/2024. Spunti di riflessione tratti dal discorso di Papa Francesco in occasione dell’Udienza Generale in Piazza San Pietro del 4 maggio 2016)

In un mio post del 2011 dal titolo “I pastori a Costabissara” così scrivevo

I pastori a Costabissara

Come in primavera c’è chi aspetta l’arrivo delle rondini così io da bambino a Costabissara aspettavo l’arrivo dei… pastori.

Sì, proprio i pastori…

Il proprietario del gregge si chiamava Albino ed era coadiuvato nel lavoro da alcuni suoi famigliari.

Residenti a Gallio, i pastori con il loro gregge giungevano puntualmente ogni inverno a Costabissara provenienti dall’Altopiano di Asiago.

Sostavano qualche giorno nelle nostre campagne bissaresi e riprendevano poi la transumanza verso altre località.

L’arrivo dei pastori era per me motivo di gioia. Durante il giorno li seguivo nei loro spostamenti riuscendo a cogliere vari aspetti della loro attività.

Ho avuto modo di apprendere per esempio l’importante ruolo dei cani da pastore.

Ai cani era affidato il compito di raggruppare il gregge.

Al semplice fischio del pastore i cani si mettevano in azione, il gregge in breve tempo era ricompattato e pronto per trasferirsi al successivo pascolo.

Il contributo dei cani era importante anche per la salvaguardia dei singoli animali.

Ricordo ad esempio quando una pecora, caduta in una roggia, fu salvata grazie al fatto che Mori, uno dei cani che seguiva il gregge,  accortosi di quanto accaduto, abbaiando,  aveva attirato l’attenzione sul povero animale in procinto di annegare permettendo così il suo salvataggio.

Alla sera i pastori preparavano il loro ricovero per la notte sul campo del nonno. I miei occhi di bambino guardavano con stupore questo strano letto, fatto di un sottofondo di fieno e di paglia.  Avranno freddo? Come faranno a dormire all’aperto? Queste le domande che mi ponevo.

La giornata si concludeva con la cena dei pastori a casa dei nonni.  Abitualmente portavano con sè tutto il necessario, bastava solamente che mia nonna Cesira scaldasse loro il cibo.  Questa era anche l’occasione per fare un po’ di filò.

Il giorno dopo, al rientro a casa terminata la scuola, scrutavo dalla finestra l’orizzonte per vedere se in lontananza riuscivo a scorgere il gregge… inutilmente… Albino e suo fratello con il loro gregge erano partiti.

Provavo tristezza…  ma di una cosa ero certo… il prossimo inverno sarebbero tornati.

In queste grigie giornate invernali provate ad affacciarvi alla finestra… non si sa mai… magari si può ancora scorgere a Costabissara qualche pastore di passaggio con il suo gregge…

Anno 1962 – Pastori a Costabissara – Maurizio Romio

Pastori a Costabissara 1962. Io ritratto in foto in groppa all’asino con a fianco mia mamma Oliva (foto di papà Tarcisio)

Pastori a Costabissara 1962. Sempre seguito dall’asinello.

Pastori a Costabissara 1962. In primo piano assieme ad un agnello. In lontananza la fattoria Spiller

Ritornando al presente…

Ritornando al presente, proprio in questi primi giorni di febbraio 2024 dal poggiolo della mia camera, guardando lontano, ho scorto un gregge di pecore. Ho comunicato l’evento ai miei famigliari e tutti assieme ci siamo recati nei suoi pressi.

Un gregge di circa 700 pecore proveniente dall’Altopiano di Asiago accudito da tre pastori.

Proprio quasi come 60 anni fa.

Anche adesso (febbraio 2024), come un tempo, i pastori con il loro gregge sono rimasti alcuni giorni nelle campagne bissaresi prima di trasferirsi in altri pascoli.

Di seguito per l’occasione alcuni scatti fotografici negli stessi luoghi di 60 anni fa.

Pastori a Costabissara – febbraio 2024 (foto Maurizio Romio)

Pastori a Costabissara – febbraio 2024 (foto Maurizio Romio)

Una garzetta a pesca

Livrea bianca, becco e zampe nere, piedi gialli, una garzetta in attesa di una battuta di pesca lungo le sponde della Sacca degli Scardovari a Porto Tolle (RO). (Cliccare sulle immagini per ingrandirle sullo schermo)

Garzetta (Egretta garzetta)
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 23 dicembre 2023. Località: Santa Giulia, Porto Tolle, Italia. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3, ƒ/6.3, 1/3200 sec., 400 mm, efov 800 mm, ISO 500, crop. (Cliccare sulle immagini per ingrandirle sullo schermo) – (cliccare sulla foto per ingrandirla)

Nome scientifico “Egretta garzetta”

Una garzetta a pesca lungo le sponde della Sacca degli Scardovari.

Garzetta (Egretta garzetta)

E’ bello osservare la tecnica di pesca di questi uccelli. Con un movimento vibratorio della gamba smuovono il fondo per localizzare le prede, aiutandosi con le ali aperte per meglio localizzarle visivamente, per poi catturarle  con un repentino colpo di becco.

Garzetta (Egretta garzetta)
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 23 dicembre 2023. Località: Santa Giulia, Porto Tolle, Italia. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3, ƒ/6.3, 1/3200 sec., 400 mm, efov 800 mm, ISO 500, crop.

Nelle immagini seguenti si può notare il candido piumaggio della garzetta. (Cliccare sulle immagini per ingrandirle sullo schermo)

Durante il periodo riproduttivo, aprile-maggio,  sul capo, sul petto e nella zona scapolare compaiono  soffici e candide penne ornamentali.

Garzetta (Egretta garzetta) con il piumaggio ornamentale.
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Porto Tolle, Italia. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/500 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 320, crop

In passato le piume di questi uccelli erano molto richieste nel mondo della moda come ornamento e le garzette, a causa di una caccia indiscriminata, soprattutto concentrata nel periodo di maggior splendore delle loro piume coincidente con il periodo riproduttivo,  hanno rischiato l’estinzione.

Garzetta (Egretta garzetta) con verme.

Con l’introduzione di leggi per la loro salvaguardia negli anni questa specie ha potuto tornare ad espandersi e oggi la garzetta è considerata come specie a rischio minimo di estinzione.

La garzetta si nutre in particolare di piccoli pesci, rane, vermi, gamberi, molluschi.

Garzetta (Egretta garzetta) con verme.
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Porto Tolle, Italia. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/250 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 500, crop

Honeymoon – Delta del Po

Mentre la femmina di Volpoca si nutre, il compagno maschio scruta l’ambiente circostante per sincerarsi che non ci siano minacce. L’amica Pettegola, loro accanto, in un aiuto vicendevole conferisce un ulteriore conforto ai pericoli. 

Coppia di Volpoca (Tadorna tadorna) e l’amica “sentinella” Pettegola (Tringa totanus).
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Delta del Po,Italy. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/160 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 500, treppiede, crop. (Click on the photo to enlarge)
Coppia di Volpoca (Tadorna tadorna).
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Delta del Po,Italy. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/160 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 500, treppiede, crop. (Click on the photo to enlarge)
Volpoca – maschio (Tadorna tadorna).
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Delta del Po,Italy. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/13, 1/160 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 400, treppiede, crop. (Click on the photo to enlarge)
Volpoca – femmina (Tadorna tadorna).
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Delta del Po,Italy. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/640 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1600, treppiede, crop. (Click on the photo to enlarge)
Volpoca – maschio (Tadorna tadorna) e l’amica “sentinella” Pettegola (Tringa totanus).
Foto Maurizio Romio. Data scatto: 11 aprile 2023. Località: Santa Giulia, Delta del Po,Italy. Fotocamera Olympus OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 + M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/640 sec., 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1250, treppiede, crop. (Click on the photo to enlarge)

Volpoca (nome scientifico Tadorna tadorna)

Il nome comune di questo uccello,  volpoca, composto dai nomi “volpe” e “oca”, volp – oca, deriva dal fatto che questo volatile spesso utilizza, come riparo per la riproduzione, i cunicoli scavati nel terreno dalle volpi o da altri animali. Si distingue facilmente il maschio di volpoca dalla femmina osservando il becco; il maschio ha il becco color rosso e presenta un piccolo rigonfiamento prominente su di esso mentre la femmina presenta un becco color rosa arancio senza la protuberanza caratteristica del becco del maschio.

Volpoca (Tadorna tadorna). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/1250, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1600, messa a fuoco manuale, treppiede (foto Maurizio Romio).

La volpoca preferisce zone salmastre, costiere e sabbiose. Si ciba principalmente di alghe, crostacei, piccoli pesci, insetti, vermi, lumache acquatiche che cerca immergendo il suo becco nell’acqua o nel terreno fangoso.

Volpoca (Tadorna tadorna). Località: Delta del Po. Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/400, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1250, messa a fuoco manuale, treppiede (foto Maurizio Romio).
Volpoca (Tadorna tadorna). Località: Delta del Po. Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13, 1/2500, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 3200, messa a fuoco manuale, treppiede (foto Maurizio Romio).
Volpoche e aironi in volo. Località: Delta del Po. Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13, 1/1000, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 500, messa a fuoco manuale, treppiede (foto Maurizio Romio).

Note. Come per il mio precedente articolo del 15 marzo 2023 dal titolo “M Zuiko Digital lens ED 100 400 F5.0 6.3 IS with M Zuiko Digital 2x teleconverter MC-20” per i scatti fotografici ho usato il teleobiettivo Olympus M. Zuiko 100 400 f5.00-6.3 IS collegato al teleconverter M. Zuiko 2X MC-20 allo scopo di capire i vantaggi e i limiti di questo abbinamento.

Shelduck (scientific name Tadorna tadorna)

The common Italian name of this bird, “Volpoca” derives from the fact that it often uses burrows dug in the ground by foxes or other animals as breeding shelter. One can easily distinguish the male shelduck from the female by observing the beak; the male has a red-colored beak and has a small prominent bulge on it while the female has an orange-pink beak without the protuberance characteristic of the male’s beak. The shelduck prefers brackish, coastal and sandy areas. It feeds mainly on algae, crustaceans, small fish, insects, worms, and aquatic snails, which it searches for by dipping its beak into water or muddy soil.

Notes. As in my previous article dated March 15, 2023 titled “M Zuiko Digital lens ED 100 400 F5.0 6.3 IS with M Zuiko Digital 2x teleconverter MC-20” for the photographic shots, I used the Olympus M. Zuiko 100 400 f5.00-6.3 IS telephoto lens connected to the M. Zuiko 2X teleconverter MC-20 for the purpose of understanding the advantages and limitations of this combination.

M Zuiko Digital lens ED 100 400 F5.0 6.3 IS with M Zuiko Digital 2x teleconverter MC-20

Continua la mia esperienza nel campo della fotografia alla fauna selvatica. Al mio corredo fotografico Olympus, ora OM Digital Solution, ho recentemente aggiunto un duplicatore di focale 2x. Per capirne l’uso e la praticità ho deciso quindi di scattare alcune fotografie agli uccelli nel mio circondario utilizzando la mia macchina fotografica Olympus OM-D E M10 III in abbinamento con il teleobiettivo M. Zuiko Digital ED 100 400 f5.00-6.3 IS e il duplicatore di focale M.Zuiko Teleconverter MC-20. L’obiettivo M.Zuiko 100-400mm micro quattro terzi offre la lunghezza focale 200-800mm  del formato full frame 35 mm. Applicando a quest’ ottica il duplicatore di focale Teleconverter MC-20 si raddoppia la lunghezza focale  e alla massima estensione dell’obiettivo si arriva ai 1600mm del formato 35 mm. Ho cercato in questo contesto di tener presente e provare ad esprimere attraverso questi miei scatti il concetto antico dell’ aurea mediocritas che considera aureo la via di mezzo tra gli opposti o, per usare un altro termine, tra gli estremi.  

Garzetta (Egretta garzetta). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13, 1/125, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1600, scatto a mano libera (foto Maurizio Romio).
Merlo (Turdus merula). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13, 1/320, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1600, treppiede (foto Maurizio Romio).

Vari sono gli elementi con i quali mediare, in primis la velocità di scatto e la sensibilità ISO. Naturalmente le dimensioni del soggetto fotografato e la sua distanza dal punto di ripresa condizionano il risultato che si può ottenere. Un uccellino di 14 cm ad una distanza di 40 metri fotografato con una focale m4/3 di  800mm occupa circa il 20% del sensore.

Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13 1/2000, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1000, treppiede (foto Maurizio Romio).

In post produzione si può eventualmente procedere all’ingrandimento dell’immagine originale ma in questo caso si perde in qualità. Di una foto è importante valutare anche il suo significato intrinseco. A volte un interesse documentaristico può prevalere rispetto alla resa fotografica.  

Codibugnolo (Aegithalos caudatus). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/12.4, 1/250, 539 mm, efov 1078 mm, ISO 1600, treppiede (foto Maurizio Romio).

La visione dei minimi dettagli del soggetto fotografato può essere secondaria rispetto ad altri aspetti.

Tortora dal collare (Streptopelia decaocto). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/14, 1/200, 600 mm, efov 1200 mm, ISO 1600, treppiede (foto Maurizio Romio).
Passero d’Italia (P. italiae). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13 1/250, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1600, treppiede (foto Maurizio Romio).
Merlo -femmina (Turdus merula). Fotocamera OM-D E-M10 III + M.Zuiko 100-400 f5.0-6.3 with M.Zuiko MC-20, ƒ/13, 1/60, 800 mm, efov 1600 mm, ISO 1600, treppiede (foto Maurizio Romio).

My experience in wildlife photography continues. To my Olympus photography kit, now OM Digital Solution, I recently added a 2x focal length duplicator. Therefore, to understand its use and practicality, I decided to take some photographs of birds in my surroundings using my Olympus OM-D E M10 III camera in combination with the M. Zuiko Digital ED 100 400 f5.00-6.3 IS telephoto lens and the M.Zuiko Teleconverter MC-20 focal length duplicator. The M.Zuiko 100-400mm micro four-thirds lens offers the 200-800mm focal length of the 35mm full frame format. Applying the Teleconverter MC-20 focal length duplicator to this ‘optic doubles the focal length and at the maximum extension of the lens reaches 1600mm of the 35 mm format. I have tried in this context to keep in mind and try to express through these shots of mine the ancient concept of ‘aurea mediocritas that considers golden the middle ground between opposites or, to use another term, between extremes.  Various are the elements with which to mediate, primarily the shooting speed and ISO sensitivity. Of course, the size of the subject being photographed and its distance from the shooting point condition the result that can be achieved. A 14-cm bird at a distance of 40 meters photographed with an m4/3 focal length of 800mm takes up about 20 percent of the sensor. In post production one can possibly enlarge the original image but in this case quality is lost. Of a photo it is also important to evaluate its intrinsic meaning. Sometimes a documentary interest may outweigh photographic output.  Seeing the smallest details of the photographed subject may be secondary to other aspects.

Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major)

Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major). Red-cockaded Woodpecker. Foto Maurizio Romio

Dalla foto si possono estrapolare alcune peculiarità del Picchio Rosso Maggiore: il piumaggio bianco e nero con il sottocoda di color rosso, il robusto becco appuntito, le zampe munite di forti artigli che, come in questo caso, lo aiutano a rimanere ancorato ai tronchi degli alberi. Per riconoscere i maschi dalla femmine dobbiamo cercare nella nuca una macchia rossa della quale solo i maschi sono dotati. Nel nostro caso quindi il Picchio Rosso ritratto nella foto è un maschietto. Nei giovani esemplari la parte superiore della testa è di colore rosso e detta colorazione andrà a scomparire negli adulti.

“Nel bene o nel male”…finché “morte” non ci separi

Nel bene o nel male questo esemplare di Picchio Rosso Maggiore convive nella stessa limitata area umida, la “Boschetta” di zona Fornaci nei pressi del Comune di Costabissara in provincia di Vicenza, con lo Sparviero recensito nel post del 14/02/2023. Il problema risiede nel fatto che il Picchio Rosso rappresenta per lo Sparviere una potenziale preda. Nella stessa piccola area lo Sparviero si mimetizza mentre il Picchio Rosso si evidenzia con i suoi colori sgargianti. Probabilmente di comune accordo condividono questo piccolo lembo di natura che a stento ancora sopravvive circondato dagli elementi antropici umani sempre più invasivi.  

The Red-cockaded Woodpecker

From the photo we can extrapolate some peculiarities of the Great Spotted Woodpecker: the black and white plumage with the red undertail, the strong pointed beak, the legs equipped with strong claws that, as in this case, help it to stay anchored to tree trunks. To recognize males from females we must look in the nape of the neck for a red spot with which only males are endowed. In our case therefore the Red-cockaded Woodpecker pictured in the photo is a male. In young specimens the top of the head is red, and said coloration will go away in adults.

“For better or for worse”…until “death” separates us

For better or for worse, this specimen of Great Spotted Woodpecker cohabits in the same limited wetland area, the ” Woodlot” of the Fornaci area near the Municipality of Costabissara  in the province of Vicenza, Italy, with the Sparrowhawk reviewed in the post of 14/02/2023. The problem lies in the fact that the Red Woodpecker represents potential prey for the Sparrowhawk. In the same small area the Sparrowhawk camouflages itself while the Red-cockaded Woodpecker stands out with its bright colors. Probably by mutual agreement they share this small patch of nature that still barely survives surrounded by the increasingly invasive human anthropogenic element.

Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major). Red-cockaded Woodpecker. Photo by Maurizio Romio

Il mimetismo dello Sparviere

Sparviere, nome scientifico Accipiter nisus. Foto Maurizio Romio

Bella la natura.

In questa foto si può cogliere il mimetismo degli animali.

Lo Sparviere ritratto nella foto si confonde in maniera impeccabile con i colori degli elementi naturali di un bosco. Sicuro del suo mimetismo, che lo fa quasi scomparire e passare inosservato, lo Sparviere osserva, curioso e attento, con i suoi grandi occhi gialli, l’intruso che si è introdotto nel suo spazio. Lo Sparviere (o Sparviero, sono accettate entrambe le denominazioni), nome scientifico Accipiter nisus, è un rapace diurno ed è fra i rapaci più abili nel volo fra i rami fitti di un bosco e questo grazie anche alla sua lunga coda che gli funge da timone e che lo aiuta nelle evoluzioni fra i rami. La lunghezza totale del suo corpo varia dai 28 ai 39 cm e la lunghezza della sua coda rappresenta circa il 40% della lunghezza totale. Anche le sue ali corte e arrotondate gli permettono di destreggiarsi con agilità e destrezza tra i rami fitti di un bosco.  La foto che qui ritrae lo Sparviere è stata scattata in località “Boschetta” nei pressi della zona Fornaci nel Comune di Costabissara, in provincia di Vicenza, in data 13/02/2023. Per la ripresa ho utilizzato una macchina fotografica Olympus E-M10 Mark III dotata di una lente Olympus 100-400 F5.00-6.3 IS micro quattro terzi fissata su treppiede dotato di testa gimbal.

The Sparrowhawk camouflage

Beautiful nature.

The camouflage of animals can be captured in this photo.

The Sparrowhawk portrayed in the photo blends impeccably with colors of the natural elements of a forest. Confident in its camouflage, which makes it almost disappear and go unnoticed, the Sparrowhawk watches, curious and attentive, with its large yellow eyes, the intruder that has intruded into its space. The Sparrowhawk, scientific name Accipiter nisus, is a diurnal bird of prey and is among the most adept birds of prey in flight among the dense branches of a forest, and this is due in part to its long tail, which acts as its rudder and helps it in its evolutions among the branches. Its total body length ranges from 28 to 39 cm, and the length of its tail accounts for about 40 percent of its total length. Its short, rounded wings also enable it to maneuver with agility and dexterity among the dense branches of a forest.  The photo here of the Sparrowhawk was taken in the locality “Boschetta” near the Fornaci area in the municipality of Costabissara, in the province of Vicenza, Italy, on 02/13/2023.

For the shot I used an Olympus E-M10 Mark III camera equipped with an Olympus 100-400 F5.00-6.3 IS micro four-thirds lens fixed on a tripod equipped with a gimbal head.

Cometa C/2022 E3 (ZTF) (Cometa di Neanderthal) 

Cometa C/2022 E3 (ZTF) (Cometa di Neanderthal) Foto Maurizio Romio.

Ho desiderato documentare con alcuni scatti fotografici  il passaggio,  sopra il cielo di Costabissara (Italia), della Cometa C/2022 E3 (ZTF) denominata Cometa di Neanderthal. 

Dati ripresa.

Data: 10 febbraio 2023 ore 22.06

Località: Italia, Costabissara (VI)

Macchina fotografica: Olympus E-M10 Mark III

Lente: M.Zuiko Digital ED 40-150mm F2.8 PRO

Scatto: Lunghezza focale: 150.0 mm; tempo di esposizione otturatore: 6.1 sec.; diaframma: F2.8; sensibilità ISO 1600; treppiede.

Il precedente avvicinamento alla Terra di questa cometa chiamata C/2022 E3 (ZTF) risale a circa 50 mila anni  fa quando sul nostro Pianeta viveva ancora l’uomo di Neanderthal, da qui la derivazione del suo appellativo. Questa cometa ha un diametro di circa mille metri e la sua minima distanza dalla Terra è stata di 42 milioni di chilometri. L’ammasso ghiacciato delle comete, costituito da gas e polveri, può rendersi visibile quando le comete nel corso della loro orbita si avvicinano al Sole.

Comet C/2022 E3 (ZTF) (Neanderthal Comet)

I wished to document with some photographic shots the passage, over the sky of Costabissara (Italy), of Comet C/2022E3 (ZTF) called the Neanderthal Comet.

Shooting data.

Date: 10 February 2023 10:06 p.m.

Location: Italy – Costabissara (VI)

Camera: Olympus E-M10 Mark III

Lens: M.Zuiko Digital ED 40-150mm F2.8 PRO

Shot: Focal length: 150.0 mm; shutter exposure time: 6.1 sec; aperture: F2.8; ISO sensitivity 1600; tripod.

The previous approach to Earth of this comet named C/2022 E3 (ZTF) was about 50 thousand years ago when Neanderthals still lived on our Planet, hence the derivation of its nickname. This comet has a diameter of about 1,000 meters, and its shortest distance from Earth was 42 million kilometers. The cluster icy of comets, consisting of gas and dust, can become visible when comets in the course of their orbit approach the Sun.

Comet C/2022 E3 (ZTF). Photo by Maurizio Romio. Shooting data. Date: 10 February 2023 08:27 p.m. Location: Italy, Costabissara (VI) Camera: Olympus E-M10 Mark III; Lens: M.Zuiko Digital ED 40-150mm F2.8 PRO. Shot: Focal length: 150.0 mm; shutter exposure time: 5.7 sec; aperture: F2.8; ISO sensitivity 1600; tripod; cropped.