Sito irraggiungibile dopo attivazione plugin WordPress

Ciao a tutti,

sapevo che il problema di avere il sito irraggiungibile poteva verificarsi  dopo  aver fatto un aggiornamento di WordPress ma non ero a conoscenza che ciò potesse succedere anche dopo aver attivato un nuovo plugin WordPress.

In un mio  precedente post, datato 27  dicembre 2011 e dal titolo “Inserire il tasto Mi piace e il bottone Google +1 in un blog WordPress”, ho evidenziato che, dopo aver attivato un plugin di WordPress, il sito e il blog erano spariti e mi compariva la scritta “Sito in costruzione”.

Qual’ è stato il mio errore? Aver attivato sul blog un plugin  non aggiornato alla versione di WordPress in uso. In questo specifico caso avevo seguito le istruzioni “incomplete” viste in un video.

Mi sorge ora una domanda: cosa succede se faccio un aggiornamento di WordPress e sul mio blog sono attivi dei plugins non aggiornati alla versione che sto per scaricare? Penso che questo grave problema con molta probabilità si ripeterebbe. Per questo motivo in fase di aggiornamento di WordPress penso sia consigliabile disattivare i plugins e riattivarli in un secondo momento oppure controllare, prima dell’aggiornamento, se i plugins attivi nel blog, così come il tema utilizzato, siano compatibili con la versione di WordPress che si va ad installare.

Spero che questa mia esperienza possa essere utile ad altri utenti che hanno un blog WordPress su hosting Aruba.

Per ripristinare il blog e riparare i permessi del mio sito su Aruba mi sono collegato al vademecum di Aruba: http://vademecum.aruba.it/main/

Nell’area Hosting Linux ho fatto l’accesso al pannello di controllo.

Tramite il pannello di controllo del mio dominio, nella Linux Area,  ho effettuato l’accesso alla “Protezione Directory Hosting Linux” e poi, su “Strumenti e Impostazioni”,  ho cliccato su “Riparazione Permissions” dando l’ ok al ripristino di tutte le directories e dei files allo stato originale.

Dopo poco con mia grande gioia e sorpresa il sito è tornato visibile sul web.

All’interno dell’amministrazione del blog, nell’area dedicata ai plugins,  appariva la seguente scritta “il plugin wp-… è stato disattivato a causa di un errore: il file del plugin non esiste”.

Un saluto

Gli Zaupa e la località di Montepulgo

Siete mai andati a fare un giro a Montepulgo nel Comune di Cornedo Vicentino?

E’ una passeggiata che consiglio… magari partendo dalla località Torreselle di Isola Vicentina.

Veduta dalla località di Montepulgo del Comune di Cornedo Vicentino

Lasciata l’auto presso il parcheggio adiacente la Chiesa parrocchiale di Torreselle si segue la strada che conduce a Castelgomberto.

Si scende per circa 700 metri fino al primo incrocio. Superato lo stop si prosegue dritto e subito si gira a sinistra per via Crocetta fino a giungere, dopo due chilometri,  a Montepulgo, trovandoci di fronte al vecchio edificio delle scuole di un tempo, non prima di aver lasciato sulla sinistra il piccolo cimitero del paese.

Via Crocetta in località Torreselle di Isola Vicentina

Per il ritorno si può proseguire mantenendo la sinistra, seguendo le indicazioni per il monumento ai Caduti e lasciando il tratto di strada in asfalto per lo sterrato, nei pressi della contrada Carletti.

La carreggiata sterrata, chiusa al traffico e indicata come mulattiera, ci conduce, dopo un tratto in discesa di due chilometri, nuovamente sulla strada asfaltata che porta, a destra, a Castelgomberto mentre a sinistra ci riporta, con un tratto  in salita di due chilometri, alla nostra località di partenza, Torreselle di Isola Vicentina. Lunghezza totale del percorso  circa sette chilometri.

La mulattiera nei pressi di Contrada Carletti a Montepulgo

In passato andavo spesso a fare lunghe camminate in questi posti… forse attratto dai luoghi che hanno visto nascere e crescere il mio nonno materno, Costante Zaupa.

La località di Montepulgo è costituita dalle estreme propaggini di tre Comuni della provincia di Vicenza:  Castelgomberto,  Monte di Malo e Cornedo Vicentino.

Un tempo si distinguevano le contrade Carletti, Cosari, De Facci, Valentini, Belloni, Peruzzo, Zaupa di sotto e Zaupa di sopra. Oggigiorno a Montepulgo risiedono circa 90 persone mentre negli anni cinquanta si contavano 350 abitanti.

Faccio ora una breve genealogia famigliare del mio ramo materno:

Nel Comune di Cornedo Vicentino nel 1863 nasce Guerrino Zaupa il quale si sposa con Margherita Zaupa, nata nel 1874.

Dal loro matrimonio nascono i figli:

Costante Zaupa (n.1897) che diventerà il mio nonno materno, Maria-Marianna Zaupa (n. 1899), Pierina Zaupa (n. 1901), Fedele Zaupa (n.1904), Guido Zaupa (n.1909), Domenico Zaupa (n.1914), Margherita Zaupa (n.1917).

A quindici anni, nel 1912, Costante Zaupa parte per l’America, Stati Uniti.

Costante Zaupa negli USA anno 1915

Provo ad immaginare…

i momenti vissuti nella sua famiglia quando un ragazzo di quindici anni  dice ai suoi genitori: “Papà, Mamma… ho deciso di andare in America”.

Pensate… oggigiorno siamo preoccupati, io per primo,  se nostro figlio va a fare un giro con i suoi amici… “mi raccomando, non dimenticarti il cellulare… telefona quando arrivi, telefona quando ti sposti, telefona quando  parti per ritornare a casa… telefona quando… sei arrivato a casa… mi raccomando… non fare tardi e comportati bene”.

Chissà quali parole a quel tempo si saranno scambiati mio nonno e i suoi genitori… forse la mamma gli avrà detto… “non fare tardi alla sera e comportati bene”  mentre suo padre gli avrà detto “ricordati che chi non fa niente (di male) e non dice niente (di male) non va all’inferno e neanche in prigione” come lui stesso a volte ripeteva.

In precedenza anche  suo padre, Guerrino Zaupa,  era immigrato, per alcuni anni, negli Stati Uniti.

Il servizio militare mio nonno Costante Zaupa lo fa in America, dove risiederà, nello Stato   dell’Illinois, per diciotto anni.

Negli Stati Uniti trova occupazione in vari settori tra i quali in quello della lavorazione del legno e dell’edilizia.

In particolare nel settore del legno è occupato nella prima fase della lavorazione che consiste nel taglio degli alberi e il trasporto dei tronchi ai successivi centri di lavorazione.

A questo proposito mio nonno raccontava in famiglia di come il trasporto dei tronchi avvenisse  utilizzando le vie d’acqua.

  • Riguardo al trasporto fluviale del legno,  indico il link di accesso ad una foto, scattata nel 1902,  che ritrae una chiatta di tronchi d’albero; la foto si trova presso l’archivio della Library of Congress, Prints and Photographs Division Washington, D.C. 20540 USA.   Accesso alla fonte: “Library of Congress archives” at: http://www.loc.gov/pictures/resource/cph.3b03607/

Nel 1929 negli Stati Uniti inizia il periodo della grande crisi economica…. e il nonno  rientra in Italia,  a Montepulgo.

Acquista, nel 1930, un  appezzamento di terreno agricolo  a Costabissara, dal signor  Giuseppe Tomasi, un amico, immigrato come lui negli Stati Uniti e da alcuni anni rientrato in Italia; sul fondo acquistato costruisce la propria casa.

Nel 1931 si sposa con la signora Cesira Savegnago.

Cesira Savegnago (anno 1930)

Dal matrimonio tra Costante e Cesira nascono i figli Margherita, Costantina,  mia madre Oliva e Albino.

La famiglia di origine di mia nonna Cesira Savegnago, nata nel 1908,  è costituita dai  genitori Bortolo Savegnago e Oliva Tomasi (sorella del signor Giuseppe Tomasi dal quale mio nonno ha  acquistato il terreno agricolo)  dai fratelli e sorelle Santo (n.1904), Augusto (n.1906),  Romilda (n.1910), Emilio (n.1912), Giovanna (n.1918) e Pietro (n.1927).

Il fratello Santo si stabilirà negli Stati Uniti, dov’ era giunto nel 1920. Il papà Bortolo fu soldato nella guerra del ’15-’18.

Costante Zaupa e Savegnago Cesira sposi (anno 1931)

Di mio nonno Costante Zaupa ho molti ricordi…. ma in questo caso voglio citarne uno in particolare, riportato da mia madre e alla fine del post vedremo anche il perché.

il nonno si recava, a volte, in bicicletta a …Mantova” evidenzia mia mamma.

A Mantova? in bicicletta da Vicenza?” gli rispondo incredulo, “e magari con una bicicletta senza cambio” aggiungo a mo’ di battuta.

Certo, una bicicletta che aveva anche un robusto porta oggetti in metallo davanti al manubrio… quindi una bici tutt’altro che leggera” sottolinea mia mamma.

Cosa andava a fare a Mantova il nonno?

Andava a trovare la famiglia… dei Zanotto, residenti a Redondesco, in provincia di Mantova.

“Una bella impresa” penso dentro di me.

Mia mamma evidenzia che il nonno andava a volte, sempre  in bicicletta, anche ad Asiago a trovare alcuni amici conosciuti negli Stati Uniti.

In tema di bicicletta ricordo quando, in estate, all’età di 7-8 anni, di buon mattino, accompagnavo il nonno al mercato ortofrutticolo di Vicenza a vendere, ai fruttivendoli, la verdura di stagione.  Io con la mia bicicletta e lui con la sua…con al traino il carrettino pieno di pomodori, radicchi e melanzane.

Ma veniamo al perché ho voluto scrivere questo ricordo legato ai viaggi in bicicletta di mio nonno Costante.

Succede che una sera…mentre “navigo” in Internet alla ricerca di  qualche informazione sul cognome Zaupa,  noto fra le immagini, riportate da Google, una vecchia foto … clicco sopra….e meraviglia delle meraviglie… vedo che si tratta della famiglia degli Zanotto, la stessa famiglia che  mio nonno andava a trovare in bicicletta a Redondesco in provincia di Mantova, così come aveva ricordato mia madre solo alcune sere prima.

Al  centro della foto appare la signora Maria Maddalena Zaupa (nata nel 1864 a Castelgomberto) sposata con Luigi Zanotto.

(link al sito web Magnati/zanotto >foto “Discendenti Luigi Zanotto”

http://xoomer.virgilio.it/qmfmag/zanotto/page5.html)

Un esempio delle potenzialità della Rete, mi viene da pensare.

Di seguito indico il link di accesso al sito web Magnani “La famiglia Zanotto a Montepulgo e Castelgomberto”: http://xoomer.virgilio.it/qmfmag/zanotto/index.html e ai siti web Magnani-Sudiro 

http://digilander.libero.it/magnanialdo/foto08/ dai quali si possono ricavare ulteriori informazioni così come poter vedere alcune foto del Comune di  Redondesco della provincia di Mantova in Lombardia, citato in questo mio post.

Buon proseguimento di lettura

Il canale di Maurizio Romio su YouTube

Oggi 18 novembre 2011 ho attivato su YouTube un nuovo canale video.

http://www.youtube.com/user/maurizioromio

Il primo video caricato è intitolato “Il passero domestico”.

Succede che un giorno,  mentre sono a pranzo a casa di mia mamma,  mi si informa che da tempo c’è un passero che all’ora di pranzo entra in cucina e  nonostante la presenza di persone, di bambini che giocano e con la televisione accesa, si mette a mangiare in una piccola ciotola. Prendo la cinepresa e dopo poco ecco che  il passero arriva….
Buona visione

Il blog un anno dopo

Ciao a tutti… non so se sono stati molti o pochi coloro i quali hanno fatto visita al blog Romio at Costabissara.

Oggi, 12 novembre 2011,  è un anno che il blog è in Rete.

Ricordo quando un anno fa ho visto apparire sullo schermo il post “Ciao Mondo!”…. ne fui felice e soddisfatto.  Da persona “non competente in materia” mi sembrava che il risultato ottenuto fosse stato grande; e, a distanza di tempo, forse grande lo è davvero, non per quello che ho fatto io, ma per l’indiscutibile valore espresso da quella parte della Rete dove operano persone che comunicano e  che generosamente mettono a disposizione reciprocamente le proprie esperienze e competenze e alle quali io ho fatto riferimento.

In occasione di questo primo anniversario ho cercato di attivare nel blog alcune implementazioni rispetto alla versione standard di base.

Mio figlio mi sollecitava da tempo a migliorare la grafica… Sembra facile!

Allora mi sono messo a navigare in Rete per capire come poter inserire, ad esempio, un logo personalizzato nella testata (in questo caso ho scelto, per il momento, l’immagine di due margherite sbocciate, la scorsa primavera, in giardino). Ho imparato a inserire una foto che compaia in evidenza, assieme alla parte introduttiva dei post,  nella Homepage del blog, così come a collocare una immagine nella colonna di destra.  In questo caso per modificare  e ridimensionare le foto ho utilizzato i programmi per la elaborazione delle immagini Gimp, (www.gimp.org) e Image Resizer per Windows XP (http://windows.microsoft.com/en-US/windows/downloads/windows-xp), software entrambi disponibili gratuitamente in Internet.

Ho appreso come si fa il  backup dei contenuti del blog e il trasferimento dei file al server.

Il tutto attraverso le persone che in Rete mettono a disposizione le proprie conoscenze, scambiandosi informazioni.

A proposito… penso prossimamente di leggere il libro dal titolo “La parte abitata della Rete” di Sergio Maistrello (http://www.sergiomaistrello.it/libri/lpadr/).

Per i servizi di acquisto del dominio, la creazione del sito www.romiocostabissara.it, del blog www.romiocostabissara.it/wordpress e l’acquisizione di uno spazio in Internet, spazio messo a disposizione attraverso un server web, ho scelto il service provider italiano Aruba (www.aruba.it) il quale, fra le varie applicazioni, mette a disposizione anche la piattaforma WordPress (www.wordpress.org),  sulla  quale, così com’ era mia intenzione,  ho creato  il blog.

Nel caso qualcun altro pensi di utilizzare WordPress su hosting Aruba, attenzione, perché si deve  aggiungere il  servizio accessorio Database MySql e scegliere l’ opzione Server Hosting Linux.

Per la veste grafica, all’interno di WordPress, ho scelto il tema grafico “Atahualpa” (http://wordpress.org/extend/themes/atahualpa)

 

Sotto il titolo del blog “Romio at Costabissara” compare la scritta “Urban blog”.

Rappresenta l’impronta simbolica distintiva, con la quale ho voluto in  origine contraddistinguere il blog.

Un blog legato al territorio e alle esperienze maturate e vissute dalle persone che in questo luogo ci abitano o ci hanno abitato. Questo non significa non considerare eventuali contributi di chi vive in altre località… anzi  essi sono ben accetti. 

Un saluto

Maurizio

 

Una giornata di pesca alle foci del Po della Pila

Da  tempo  io e mio figlio Saverio progettavamo di trascorrere una giornata di pesca alle foci del Po.

Foci del Po della Pila - Busa di Dritta

 

L’occasione di  poter realizzare questa idea è arrivata recentemente, quando un nostro amico, Maurizio,  con l’hobby della pesca ed esperto dei luoghi del delta del Po, ci ha invitato sulla sua nuova barca,  per una battuta di pesca.

 

La giornata  inizia molto presto con la sveglia che suona alle 4.15 del mattino.

 

Il tempo che la sveglia finisca di suonare e mio figlio è già vestito e pronto a partire.

L’obiettivo, indicato dal nostro amico pescatore, è quello di essere nei luoghi di pesca già di primo mattino in occasione del cambio di marea.

Alle otto siamo pronti a lasciare gli ormeggi presso il molo della darsena, situata nei pressi del Villaggio dei Pescatori di Pila in località Porto Tolle… con la bilancia issata sulla poppa della barca, una Karnic Bluewater.

Capitan Maurizio dà l’ ok per salire in barca… Si parte.

Ci fermiamo per una prima battuta di pesca nei pressi del faro del Po di Pila.

Faro di Punta Maestra a Pila di Porto Tolle

La giornata non è delle più brillanti dal punto di vista meteorologico… inizia a piovere.

 
 
 

Fiume Po località Pila di Porto Tolle

 

Se “tutto il male non viene per nuocere”  ecco che il cattivo tempo,  a volte può offrire, a chi, come me, piace fare qualche fotografia, momenti  particolari e suggestivi e così, mentre i “pescatori” sono impegnati in barca tra il pescare e il ripararsi dalla pioggia, io prendo dalla tasca dei miei pantaloni la macchina fotografica, una Olympus uTough-6000, ed inizio a guardarmi attorno, cercando di fissare con lo scatto fotografico alcuni istanti di questa bella giornata… di brutto tempo.

 Nel corso del pomeriggio il cielo volge al sereno…

 
 

Foci del Po faro di Pila

 

mentre non migliora il bottino di pesca che a fine giornata non conta nessuna cattura; ma, come dice il nostro capitano Maurizio: “non tutte le giornate di pesca sono uguali”, con la certezza che, come aggiunge un altro nostro amico pescatore di nome Floriano, la prossima volta… “non si potrà altro che migliorare”.

Pescare alle foci Po della Pila - Busa di Dritta

Rally History – Antonillo Zordan nella storia del rally

Rally History

Antonillo Zordan, storia e successi di un Campione di Rally.

Fra gli sport motoristici il rally è sempre stato uno sport ricco di fascino. Forse perché si tratta di una specialità “popolare” nel senso che il rally per le sue caratteristiche è particolarmente vicino alla gente. I piloti di rally, infatti, utilizzano auto che derivano da quelle di serie e percorrono strade frequentate normalmente dal comune cittadino. Il rally è praticato da molti piloti “locali”, fattore che contribuisce a coinvolgere ancora di più non solo gli appassionati ma anche coloro che di rally sono meno informati. I rallisti sono poi facilmente avvicinabili dal pubblico in vari momenti della competizione, come ad esempio alla partenza del rally o delle prove speciali, nei parchi assistenza, ai riordini o al momento conclusivo dell’arrivo sul palco. Tutti fattori che contribuiscono al successo di questo spettacolare settore dell’automobilismo.

Un bel controsterzo di Antonillo Zordan in coppia con Marco Marchetti in azione in un rally su Ferrari 308 GTB

Anche Costabissara ha il proprio campione di rally, Antonillo Zordan che ora ci aiuterà nel prosieguo di questo articolo a ripercorrere la sua prestigiosa carriera agonistica.

Antonillo Zordan debutta nelle competizioni nel 1972 alla guida di una Fiat 128 SL Coupé gruppo 1 al Rally due Valli di Verona.

Nel 1973 Zordan guida una Fiat 128 SL Coupé gruppo 2 preparata dalla Fiat Ceccato di Schio. Sin da subito Zordan, affiancato in veste di navigatore dall’amico Danilo Dalla Benetta, si dimostra un pilota con un forte potenziale, conquistando piazzamenti di valore assoluto come l’ottavo posto al Rally del Medio Adriatico che gli vale un riconoscimento di merito da parte della Fiat.

Significativo sarà il fatto che nel corso degli anni il pilota bissarese conserverà immutata questa sua passione per la guida nelle competizioni rallistiche.

Siamo a Vicenza, è il 20 novembre del 1976. Zordan Antonillo è ai nastri di partenza del 4° Rally Internazionale Campagnolo che si corre sulle strade dell’entroterra vicentino. La cornice di pubblico è quella della grandi occasioni. Migliaia sono gli appassionati assiepati lungo il percorso del rally.

L’ obiettivo di Zordan al volante di una Porsche Carrera 911 2.7 RS con a fianco Danilo Dalla Benetta,  è la vittoria nel gruppo 3, quello riservato alle auto sportive di serie.  Al via  molti piloti di spessore, tra i quali il pilota ufficiale Lancia,  Tony Carello alla guida di una Lancia Stratos gruppo 4 con i colori Alitalia in coppia con Arnaldo Bernacchini.

Dopo una gara da “libro Cuore”, il  21 novembre del 1976 Antonillo Zordan, su Porsche Carrera 911, taglia il traguardo al primo posto assoluto davanti al pilota ufficiale Lancia, Tony  Carello.

A fine gara la Porsche del driver vicentino viene minuziosamente controllata dai commissari tecnici, sotto lo sguardo attento dei responsabili Lancia. Come aveva assicurato Walter Kruger, l’amico meccanico di  Zordan che aveva curato l’allestimento della vettura,  tutto  risulta regolare. Dopo aver superato anche la prova delle verifiche tecniche,  Antonillo Zordan riesce nell’impresa, forse unica nel suo genere,  di vincere un rally internazionale  alla guida di una vettura di serie, tenendo testa ad un pilota alla guida di quella che a quei tempi era considerata l’auto regina della specialità, la Lancia Stratos.  Onore va anche al pilota Lancia, Tony Carello (che Zordan ricorda come un vero “signore”),  futuro campione europeo (1978), per la combattività e sportività dimostrata nel corso della gara.

   

La storica coppa del 4° Rally Internazionale Campagnolo del 1976 vinto dal pilota Antonillo Zordan in coppia con Danilo Dalla Benetta su Porsche Carrera 911 RS gruppo 3

Zordan, alla guida del prestigioso ed elegante coupé della casa automobilistica di Stoccarda, si aggiudica per ben due anni consecutivi, 1976 e 1977, il titolo di campione del gruppo 3, rispettivamente nel campionato rally nazionali e nel campionato rally internazionali.

“Nel 1977,  racconta Zordan, ricevetti un’ offerta dalla Fiat per correre con la Fiat 131 Abarth ufficiale…il contratto prevedeva dei costi a mio carico. Misi in vendita la mia Porsche ma i tempi erano stretti e non riuscii a trovare il budget necessario”.

Antonillo Zordan e Danilo Dalla Benetta su Fiat 131 Abarth al Rally dell’Isola d’Elba del 1981 valido per il Campionato d’Europa Rallies conduttori coeff. 4

Altro appuntamento con la storia…Sanremo, 6 ottobre 1980.

22° Rally Mondiale di Sanremo, Italia.

Zordan,  in coppia con Danilo Dalla Benetta,  è alla guida di una Opel Ascona 2000 RS gruppo 1, messagli a disposizione dalla Conrero Squadra Corse di Virgilio Conrero.  Dopo 2868 chilometri di gara, dei quali 821 cronometrati percorsi dall’asfalto sanremese agli sterrati toscani,  l’equipaggio vicentino, portacolori della Scuderia Palladio, si classifica ottavo assoluto e  primo dei  privati. Si racconta che al “Mago”, così veniva soprannominato Virgilio Conrero, all’arrivo, nel vedere Zordan sul palco,  si fossero inumiditi gli occhi.

In questa 7° prova del Campionato del Mondo Marche Rallies, Antonillo Zordan, primo dei piloti Opel,  ottiene importanti punti per la casa automobilistica tedesca entrando lui stesso in graduatoria nel Campionato del Mondo Piloti Rally con 3 punti iridati nel quale, al termine della stagione agonistica,  sarà preceduto, considerando solo i piloti italiani, da Attilio Bettega (15 punti), Sandro Munari (10 punti) e Angelo Presotto (4 punti).

Nel 1981 si fa strada l’ipotesi di Antonillo Zordan all’ Opel per condurre l’ Opel Ascona 400, ma la speranza, purtroppo, è rimasta tale perchè il sogno di un volante ufficiale su un’auto di vertice,  per il pilota di Costabissara,  non ha potuto trovare concreta realizzazione.   Zordan  rimane pilota privato… forse “privato” di  un volante ufficiale che avrebbe fatto non solo la gioia di Zordan ma anche dei tifosi, degli appassionati e della storia dei rally.

Zordan, con la sua grande passione  per il mondo dei  rallies, è  riuscito  in ogni caso a far fronte alle numerose “incredibili fatiche imposte da questo sport”, come lui stesso ha sottolineato in una intervista apparsa sul quotidiano Il Giornale di Vicenza del 30 luglio 1988 nella quale l’ “uomo” Zordan si racconta.

San Marino 3 – 4 marzo 1979…classifica del 7° Rally Internazionale di San Marino Trofeo Fernet Tonic, gara di apertura del campionato italiano rally internazionali: 1. Tony Fassina-Mannini  (Lancia Stratos)  2. Tabaton-Rogano (Lancia Stratos) 3. Zordan-Dalla Benetta (Porsche Carrera 911SC)  4. Ceccato-Zami (Fiat Abarth 131) 5. Pasetti-Barban (Fiat Abarth 131). A Zordan abbiamo chiesto qualche ricordo legato a questo rally: “…ricordo quando in una delle prove speciali su fondo stradale innevato e ghiacciato sono rimasto senza chiodi sulle coperture pagando un gap cronometrico mentre ero in lotta al volante della mia Porsche contro la Stratos di Fabrizio Tabaton. Per un fattore economico nelle competizioni utilizzavo quasi sempre pneumatici meno performanti rispetto ai modelli migliori disponibili sul mercato. A fine gara i tecnici Pirelli rimasero sorpresi nel vedermi concludere  terzo assoluto con la tipologia di gomme che avevo usato. Poco tempo dopo attraverso Elio Nori della Nori Gomme  mi arrivarono gratuitamente alcuni “treni” di gomme Pirelli da terra. 

Il fattore pneumatici è di fondamentale importanza nelle competizioni.

L’equipaggio Antonillo Zordan e Danilo Dalla Benetta su Porsche Carrera 911 SC in lotta contro le Stratos termina al terzo posto della classifica generale al Rally di San Marino del 1979 valido per il Campionato Europeo Rally.

Le gomme nuove, prosegue Zordan,  le ho avute a disposizione in rare occasioni che si possono contare sulle dita di una mano. Per lo più usavo gomme di seconda scelta oppure  andavo a recuperarle già usate da altri piloti. Due “treni” nuovi di pneumatici dalle ottime prestazioni li ho impiegati in occasione della vittoria al Rally Internazionale Campagnolo del 1976. Abituato com’ero,  mi sembrava in quella circostanza che la mia Porsche  fosse incollata per terra e corresse su due binari”.

Nel corso della sua carriera agonistica Zordan si cimenta alla guida di diverse vetture:

la Fiat 128 SL Coupé gruppo 1

la Fiat 128 SL Coupé gruppo 2

la Porsche 911 S 2.4 gruppo 3

la Porsche 911 S 2.5 gruppo 4

la Porsche 911 Carrera 2.7 RS  gruppo 3

la Porsche 911 Carrera 2.8 RS gruppo 4

la Porsche Carrera 911 SC 3.0 gruppo 4

la Porsche Carrera 911 3.0 RS gruppo B

l’ Opel Kadett 2000 GT/E  gruppo 1

l’ Opel Ascona 2000 RS gruppo 1

l’ Opel Kadett 2000 GT/E  gruppo A

la Ferrari 308 GTB gruppo B

la Fiat Abarth 131 gruppo 4

la Lancia Rally 037 gruppo B

la Lancia Delta 4wd gruppo N

la BMW M3 gruppo A

la Mitsubishi Evo IX gruppo N

la Ford Escort gruppo N

la Ford Escort gruppo A

la Ford Sierra Cosworth gruppo N,

la Ford Sierra Cosworth 4X4 gruppo A,

la Ford Sierra Cosworth gruppo A.

/…

Il 25 ottobre del 1986 Antonillo Zordan, in coppia con Marco Marchetti, nella gara d’ esordio alla guida della Lancia Rally 037 al 15° Rally due Valli di Verona valido per il CIR – Trofeo Italia Nord, si classifica al secondo posto assoluto.

“La Lancia 037, racconta Zordan, è stata una vettura con la quale mi sono subito trovato a mio agio. Al debutto durante il Rally due Valli del 1986, corso in parte sul bagnato, non ho avuto problemi… una macchina completa… il trasferimento di carico in frenata alleggeriva il posteriore… percorrevo la curva e via… a volte sembrava quasi di guidare un go-kart…leggera”… scattante, veloce.

Antonillo, mentre ripercorre i ricordi legati alle “sue” auto si fa portare dal figlio Luca  l’album fotografico. Davanti ad una foto che lo ritrae alla guida della  Porsche 911 S 2.5 gruppo 4 condotta in gara nei rally italiani nel 1974 e nel 1975 Zordan evidenzia: “Si tratta di un modello che la casa automobilistica Porsche ha prodotto in pochi esemplari. L’auto ha un motore di 2500 cc di cilindrata, una scocca molto leggera e parti della carrozzeria in vetroresina, era ottima sullo sterrato. A quel tempo rimasi sorpreso nel vedere le soluzioni adottate dai tecnici tedeschi su questa scocca riguardo, ad esempio, i rinforzi utilizzati per contrastare il fenomeno delle crepe. L’avevo acquistata dal conte Girolamo Capra,  pilota e appassionato del marchio Porsche. Questa Porsche 911 S 2.5, originariamente color bianco e poi verniciata color rosso,  si trova ora presso il museo Porsche nella sede della casa madre di Stoccarda”.

Antonillo Zordan in azione nei rally su Porsche 911 S 2.5 (stagione agonistica 1974-1975)

A condividere l’abitacolo al fianco di Zordan si succedono i navigatori Mirco Pavan, Danilo Dalla Benetta, Luigi Dalla Pozza, Mario Bedin, Daniele Ciocca, Mauro Peruzzi, Marco Marchetti.

Alcuni  importanti  risultati conseguiti da Antonillo Zordan, oltre ai precedenti già citati,   sono le  vittorie nelle tre edizioni 1976, 1977 e 1978 al  Rally di San Marino, nel 1979 il 4° posto assoluto e primo di classe su  Porsche Carrera gr. 4 al Rally della Costa Smeralda in Sardegna, valevole per il campionato italiano ed  europeo, nel 1980 l’ ottavo posto assoluto e la vittoria nel gruppo 1 su  Opel Kadett 2000 GTE al Rally della Costa Smeralda, risultato questo che vale la temporanea leadership  del campionato italiano della categoria. Nel 1988 alla guida della Ford Sierra Cosworth in coppia con Marco Marchetti  vince il Rally di Adria, il Rally del Friuli e delle Alpi Orientali a Majano in provincia di Udine, il Rally d’ Autunno, arriva terzo al Rally Città di Bassano e  secondo assoluto al Rally di Asti. Si aggiudica il campionato di Coppa Italia  quarta zona.

Ecco come Zordan racconta lo scherzo che ha fatto quella volta ai suoi amici che l’ attendevano in  prova speciale:  

“L’ episodio si è svolto al Rally di San Marino del 1978… si trattava dell’ ultima prova speciale …  eravamo in testa al rally con un significativo margine di vantaggio… verso la fine della prova cronometrata abbiamo visto i nostri amici e a quel punto… io e Mario (Bedin n.d.r.) ci siamo fermati nella “speciale” per salutarli.  Subito pensavano ad una avaria meccanica e c’era già chi, come Gianfranco Marconato, stava recriminando contro la sfortuna per questo epilogo…. li abbiamo salutati  e siamo ripartiti… andando a vincere la gara”.

Ad anni di distanza dal suo debutto, Antonillo Zordan sfreccia ancora sulle prove speciali cogliendo successi alla guida di una Porsche Carrera 911 SC 3.0 nei rally storici; sua nel 2009 la vittoria assoluta, in coppia con il navigatore Marco Marchetti, in occasione della sesta edizione del Rally Storico Città del Palladio corso sulle strade del vicentino. L’ 11 dicembre del 2010 a Vicenza Antonillo Zordan riceve dalle mani del Presidente dell’ Automobile Club Italia, ACI Italia, il premio per la carriera agonistica. (…la storia continua) 

 

La Goletta e la fontana

fontana a Costabissara "Il dono della Vita" Parco del Donatore

          

  

 La Goletta e la fontana – appunti di viaggio.

 

L’ estate, si sa, è il mese delle vacanze, dei viaggi.

La storia che sto per raccontarvi, realmente accaduta,  ha per protagonista un bissarese, il signor Michele S.

Siamo in agosto e il signor Michele con la sua famiglia sta trascorrendo una breve vacanza in Piemonte presso il parco delle Terme di Lurisia in provincia di Cuneo.

Lungo la strada che dall’ hotel conduce alle terme si trova  una sorgente d’acqua e un  pomeriggio Michele e sua moglie decidono di fermarsi per attingere un po’ d’acqua.

Da lì a poco un altro signore, che chiameremo con un nome di fantasia signor Antonio,  si avvicina  alla stessa fontana….

“Per fortuna che c’è questa fontanella che ci aiuta a recuperare un po’ di frescura… oggi è una giornata particolarmente calda”  sottolinea il signor Michele rivolgendosi al signor Antonio.

Antonio: siamo certi della bontà di quest’acqua?

La moglie di Michele: da buona veneta preferisco un buon bicchiere di vino, però stia tranquillo… quest’acqua è ottima ed è  ricca di proprietà salutari.

Michele: anche noi, nel vicentino, abbiamo un’ottima acqua…

Antonio: pure dalle mie parti, nel trevigiano, abbiamo un’ottima acqua…

La moglie di Michele: dall’ accento non si direbbe che lei è veneto… 

Antonio: lei signora ha ragione.. io sono nato a Tunisi da genitori italiani,  ho frequentato le scuole francesi e per molti anni ho vissuto e lavorato in Tunisia.

Michele, un po’ sorpreso: Lei è nato a Tunisi? anch’io sono nato a Tunisi, per esattezza a La Goletta.

Antonio rimane in silenzio.

Antonio: anch’io sono nato a La Goletta.

Si guardano.

Antonio: io, a La Goletta,  ho frequentato le scuole elementari ed avevo un compagno di banco che si chiamava Michele, Michelino per gli amici. L’ha mai conosciuto?

Michele fissa Antonio con lo sguardo e risponde: “sono io!.. ma lei chi è?”

Antonio: io sono il tuo compagno… Bevilac..

Le lacrime bagnano i loro occhi…

Dopo quasi 60 anni Michele e Antonio si abbracciano davanti a quella fontana… nuovamente seduti sui banchi di quell’aula della scuola elementare della Goletta.

Nel corso degli anni i due amici ed ex- compagni di scuola rimarranno in contatto epistolare.

 

 

fontana Il dono della Vita (Costabissara) scultore Alfonso Fortuna. Foto di Maurizio Romio